Nell’emisfero boreale la Pasqua coincide con l’equinozio di primavera già da molto prima dell’apparizione dell’umanità sulla terra. Il sole declina positivamente, il giorno ruba tempo alla notte, l’inverno viene salutato con gioia tra il tepore e i profumi della natura che si risveglia, si rinnova, quindi risorge.
Rispetto ai nostri antenati, del neolitico ad esempio, noi probabilmente siamo molto meno sensibili a questo meraviglioso e indispensabile dono di madre natura che in passato significava invece prosperità e assicurazione di vita futura: il ghiaccio si scioglie, l’erba cresce e così gli animali, riparte il ciclo.
Oggi possiamo avvertirlo con la fine delle spese per il riscaldamento, con il cambio di abiti o la sublime sensazione di mettere la prima maglietta a maniche corte che fa strada a quella indimenticabile dei primi piedi nudi sulla sabbia calda, il primo gelato…
Credo che il sentimento di gioia e gratitudine venga da molto, molto lontano.
Pensando a Jung, è probabile che risieda nel nostro inconscio collettivo, associato a diversi simboli nelle diverse origini geografiche.
Un dono per il quale dovremmo essere grati a qualcosa o qualcuno e allora credere a dei trascendenti o immanenti madre e/o padre ai quali essere grati per la nostra esistenza e per la casa meravigliosa che hanno creato per noi.
Visto quello che è successo in passato e che si continua veder accadere in nome dei diversi credo mi tocca dire che mi sento abbastanza confuso.
Però credo che voler bene ed essere solidali con gli altri figli di questi ipotetici genitori e rispettare e preservare per i loro figli a venire la casa ed ogni bene che contiene sia la giusta via.
Quale genitore non sarebbe felice di vedere i propri figli andare d’accordo e aiutarsi nel tenere a posto la casa, piuttosto che esigere uno sterile ed egoistico individuale “grazie”?
Quando faccio gli auguri a qualcuno non penso ma credo che inconsciamente sia qualcosa del tipo: “Che tu possa provare per sempre la mia stessa sublime sensazione della prima maglietta a maniche corte di quest’anno.”.
E visto che questa pasqua pare sarà piovosa, restiamo con le maniche lunghe a sacrificare il cioccolato dandogli l’addio perché sarà reso immangiabile dalla declinazione positiva del sole fino al prossimo equinozio.
Tanti auguri di Buona Pasqua.

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Alessandro Cantaro

Alessandro Cantaro, grafico web-designer freelance. Mi piace scrivere e in questo spazio raccolgo e condivido alcune cose. 501k sono gli ultimi quattro caratteri del mio codice fiscale, nient'altro. :-)

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